Costanza



STUDIOAMATORIALE Milano dal 30 novembre al 17 dicembre 2023



COSTANZA

un mostra di
Marta Ferro

a cura di
studioamatoriale

testi
Francesco Tola



foto
studio figure

display
Angelo Castucci








Marta Ferro ha sognato: “Questa casa mi colava addosso...”

Marta Ferro vuole disincarnarsi.

Marta Ferro mi ha mostrato un libro di Oliver Sacks, uno scrittore neurologo che racconta, tra le altre, la storia di una ragazza che perde improvvisamente il controllo del corpo e lo rieduca attraverso la vista; fissa un dito se lo vuole muovere, osserva la sua gamba per portarla avanti. Come si fa con la vista a muovere il corpo?

Quando si parla del Segno non bisogna dare per scontato nulla, secondo Marta. Un giorno sono andato nel suo studio e ho visto una scatola piena di frammenti di gesso, come ossa sparse di un corpo artistico, pezzi di segni visivi materializzati, usciti dal corpo. Non dev’esserle costato mica poco.

Art is easy per Giuseppe Chiari, anche per Marta Ferro, tuttavia l’opposizione facile e diffici- le qui non è sempre ben definita. Linea, scarabocchio, macchia, decalcomania e marmoriz- zazione, sono esiti di un percorso che definisce un corpus di traguardi e punti di partenza, e che sanciscono una svolta astrattista al di qua del suo orizzonte di eventi.

Sui fogli fissati tra i vetri in Suonano e Ancora si notano le differenze nelle ripetizioni di corpi che viste nell’insieme dettano una certa postura ottica dello sguardo, come a voler suggeri- re che a volte osservare significa non capire ciò che si vede.
Marta Ferro è una scienziata che osserva, ma ha perso il bagaglio di competenze e ora è costretta a usare la vista creando. Per descrivere il fenomeno del movimento ha cancellato tante volte le figure sovrapposte sulla tela e ora in Jug Jug gli spostamenti d’aria sono evidenti.

« I filamenti appiccicosi penzolano dal nido di seta e muco » - osserva il narratore del docu- mentario sul diavolo della Tasmania che guardo mentre penso a un incipit per il testo di accompagnamento alla mostra di Marta Ferro. Costanza non è solo un concetto scientifico che indica invariabilità o un nome proprio di origine latina che descrive la qualità della tena- cia. Nel paesaggio a studioamatoriale, costanza è soprattutto un sostantivo che suona come l’augurio che Ferro fa a se stessa. L’augurio di trovare nell’osservazione e nello studio delle tecniche e dei concetti pittorici, quel metodo proprio dell’etologia, dell’astrofisica o della medicina che tanto hanno da condividere con l’arte.