Fare flanella
STUDIOAMATORIALE Milano dal 3 marzo al 2 aprile 2023
FARE FLANELLA
un mostra di
Angela Zurlo
a cura di
studioamatoriale
testi
Francesco Tola
Angela Zurlo
a cura di
studioamatoriale
testi
Francesco Tola
foto
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Angelo Castucci
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Angelo Castucci
Angelo Leonardo nasce nel 1991 a Enna. La sua ricerca è volta a rimediare qualsiasi pretesto per rendere ogni sforzo vano nel tentativo di vivere un tempo intero, minimo, epico. Dal 2014 fa parte di E IL TOPO. Ricama le tele seduto comodo e avvolto da qualsiasi cosa lo protegga dal freddo. In estate non fa nulla. Per il resto produce incomprensibili infografiche parietali, frammenti onirici, lingue morte mischiate ad altri segni che coglie avidamente. Rabdomante di eventi della Storia, che ruba e poi deforma, scompone e poi rimescola. Ostruisce le intersezioni tra fantasia e archeologia, politica e fisica. Cuce deflagrazioni atomiche. Fodera i cuscini di federe ricamate di incubi di cotone, la transustanziazione dei buchi neri in sogni d’oro.
Fare flanella nella bambagia
Nel 2023, con rinnovata allerta atomica, un mago maldestro emette una fattura da commercialista per evitare la cartella esattoriale che potrebbe distrarlo dalla scongiurata occupazione della Transnistria. Entra dentro una stanza, esce fuori, osserva, entra di nuovo. Dove va? Quando dorme? Parole piane. Guarda il suolo. Se gli andasse di lusso, sentirebbe lo scrupolo. Ma le stelle polari, superficiali, non danno responsi. Come al solito, come il pianto di un maschio aspettando che Godot suoni la campana. Avverte che deve agire subito, lì e a quell’ora. Dopodiché sarà tardi, non ci sarà più modo di tornare indietro a quando Einstein indossava i sandaletti, crossdresser on the beach. Non sarà mai pronto, seppur mago, a vincere le sue paure, a superare le aspettative, a soffocare le ansie e i panici. C’è solo lui per detonare. Ansia! Panico!
Ora c’è un vaso di fiori ricamato a studioamatoriale, al trentanovesimo giorno di residenza, alla sesta settimana di resistenza.
Lo contempla, fuori dal sonno REM.
E aspetta che arrivi la primavera.
Fare flanella nella bambagia
Nel 2023, con rinnovata allerta atomica, un mago maldestro emette una fattura da commercialista per evitare la cartella esattoriale che potrebbe distrarlo dalla scongiurata occupazione della Transnistria. Entra dentro una stanza, esce fuori, osserva, entra di nuovo. Dove va? Quando dorme? Parole piane. Guarda il suolo. Se gli andasse di lusso, sentirebbe lo scrupolo. Ma le stelle polari, superficiali, non danno responsi. Come al solito, come il pianto di un maschio aspettando che Godot suoni la campana. Avverte che deve agire subito, lì e a quell’ora. Dopodiché sarà tardi, non ci sarà più modo di tornare indietro a quando Einstein indossava i sandaletti, crossdresser on the beach. Non sarà mai pronto, seppur mago, a vincere le sue paure, a superare le aspettative, a soffocare le ansie e i panici. C’è solo lui per detonare. Ansia! Panico!
Ora c’è un vaso di fiori ricamato a studioamatoriale, al trentanovesimo giorno di residenza, alla sesta settimana di resistenza.
Lo contempla, fuori dal sonno REM.
E aspetta che arrivi la primavera.