Il passo breve delle cose
STUDIOAMATORIALE Milano dal 9 al 12 giugno 2022

IL PASSO BREVE DELLE COSE
un mostra di
Angelo Castucci
a cura di
studioamatoriale
testi
Francesco Tola
Angelo Castucci
a cura di
studioamatoriale
testi
Francesco Tola
foto
Alessandro Di Palma
Giorgio Miccoli
display
Angelo Castucci
Alessandro Di Palma
Giorgio Miccoli
display
Angelo Castucci

Oggetti difettosi.
Quando ha iniziato a parlarmi di questa mostra Angelo voleva dare un’immagine di cosa fosse studioamatoriale, il nostro pied-à-terre a quattro fermate di 1 da casa. Mi diceva che avevamo bisogno di una zona giorno, di una stanza per studiare, ma anche di una stanza dove potessimo rifugiarci dopo un litigio, un’area per respirare solitudine o anche solo un luogo alternativo dove consumare la passione tra noi.
Poi ha iniziato a parlare di vasi senz’acqua, quadri senza pittura... oggetti nati per gioco, per passione. Una passione pigra con accezione positiva, una passione resistente, pigrizia radicale.
In una città come Milano, capitale italiana del postfordismo, bisogna essere molto determinati per riuscire a godere dell’accezione positiva di pigrizia.
La permanenza dei vasi e dei quadri.
Come eiaculazioni postume, non per effetto di un’erezione triste, ma di un sereno e disilluso indugiare preliminare che si spalma sul tempo di una vita, questi atti creativi si materializzano sotto forma di postulati di un godimento radicalmente pigro, un lusso trasversale. Essere realmente pigri oggi è una forma di militanza, una rivendicazione del tempo perso, tempo che si perde per poi ritrovarsi, per effetto di un minimo spostamento del punto di vista. Allegro non troppo, un romanzo russo con un lieto fine, almeno per i personaggi non protagonisti.
I quadri e i vasi studioamatoriale sono strutture di supporto del nostro desiderio. Ingenuo sehnsucht. Il passo breve delle cose che sembrano portarci verso la fine, la perdizione, la sfiga ma che, in realtà, ci fa allontanare di qualche centimetro dal baratro, dove si può ancora stare con la testa pigramente rivolta al cielo, a osservare le variazioni delle nuvole ascoltando canzonette.
Quando ha iniziato a parlarmi di questa mostra Angelo voleva dare un’immagine di cosa fosse studioamatoriale, il nostro pied-à-terre a quattro fermate di 1 da casa. Mi diceva che avevamo bisogno di una zona giorno, di una stanza per studiare, ma anche di una stanza dove potessimo rifugiarci dopo un litigio, un’area per respirare solitudine o anche solo un luogo alternativo dove consumare la passione tra noi.
Poi ha iniziato a parlare di vasi senz’acqua, quadri senza pittura... oggetti nati per gioco, per passione. Una passione pigra con accezione positiva, una passione resistente, pigrizia radicale.
In una città come Milano, capitale italiana del postfordismo, bisogna essere molto determinati per riuscire a godere dell’accezione positiva di pigrizia.
La permanenza dei vasi e dei quadri.
Come eiaculazioni postume, non per effetto di un’erezione triste, ma di un sereno e disilluso indugiare preliminare che si spalma sul tempo di una vita, questi atti creativi si materializzano sotto forma di postulati di un godimento radicalmente pigro, un lusso trasversale. Essere realmente pigri oggi è una forma di militanza, una rivendicazione del tempo perso, tempo che si perde per poi ritrovarsi, per effetto di un minimo spostamento del punto di vista. Allegro non troppo, un romanzo russo con un lieto fine, almeno per i personaggi non protagonisti.
I quadri e i vasi studioamatoriale sono strutture di supporto del nostro desiderio. Ingenuo sehnsucht. Il passo breve delle cose che sembrano portarci verso la fine, la perdizione, la sfiga ma che, in realtà, ci fa allontanare di qualche centimetro dal baratro, dove si può ancora stare con la testa pigramente rivolta al cielo, a osservare le variazioni delle nuvole ascoltando canzonette.
Francesco






